Caratteri generali delle cure per la prostatite
Qui di seguito indico uno dei miei metodi per curare la patologia flogistica prostatica. Vi faccio presente come potete leggere nel sito che esistono molte diverse terapie per la prostatite. Il metodo più idoneo risulta soggettivo Paziente per Paziente e verrà deciso dopo aver eseguito la visita specialistica urologica ed i relativi accertamenti diagnostici microbiologici, uroflussometrici ed ecografici mirati per la patologia in questione.
Curare la prostatite con infiltrazione di anti-flogistico e antibiotici
Una delle possibili terapie per la prostatite prevede di portare, sotto guida ecografica, mediante infiltrazione, previa anestesia locale (puntura locale) del pavimento pelvico, attraverso via transperineale, all’interno del Tessuto Prostatico e principalmente nelle aree di infiammazione (prostata infezione) o di eventuali fibrocalcificazioni, un forte anti-flogistico, come il Cortisone, associato ad un preparato misto di Antibiotici (in base al risultato dell’antibiogramma eseguito), affinchè venga debellata, sia l’infezione, che l’infiammazione del Tessuto Prostatico.
Si prevedono di norma, n. 3 / 4 infiltrazioni, per via transperineale, a distanza di circa 7 – 10 giorni, l’una dall’altra, anche se la sintomatologia (prostatite: sintomi) dovesse scemare di intensità, di solito già dopo aver eseguito la 2° infiltrazione.
Si deve calcolare che la carica antibiotica somministrata per via infiltrativa, all’interno del tessuto Prostatico, risulta circa 2.000 volte superiore a quella assunta per via sistemica, dando inoltre meno disturbi generali.
Terapie relative alla Prostatite Cronica
Per quanto riguarda le terapie relative alla Prostatite Cronica batterica o abatterica bisognerà valutare dopo un’accurata anamnesi con visita ed espletamento dei relativi esami microbiologici e diagnostici lo stadio della patologia. Comincerò a parlare dallo stadio I, e cioè della PROSTATITE BATTERICA ACUTA (classificazioni delle sindromi prostatiche secondo l’NIH) Il Paziente in questo caso accusa una sintomatologia caratterizzata da qualche giorno, da febbre elevata, brividi, dolore perineale, scrotale, lombalgie, minzioni imperiose, dolorose e continue.
Denominata Terapia Medica di 2° scelta, perché come appare dalla letteratura scientifica, la Ghiandola Prostatica (vedi: prostata anatomia), durante la malattia, cerca e riesce ad inglobare l’infezione in una cintura polisaccarida, il piu’ delle volte impenetrabile dagli Antibiotici somministrati, sia per via orale, che intramuscolare. Inoltre quando si verifica una ostruzione dei dotti ejaculatori, causata da calcoli, o una ostruzione degli Acini Ghiandolari, all’interno di questi, si ritrovano sempre Batteri non raggiungibili dagli Antibiotici, assunti per via generale, che formano col passare del tempo, veri e propri nidi di infezione, provocando episodi ricorrenti di Prostatite.
Sempre per quanto riguarda le Cure relative alla Prostatite Cronica batterica o abatterica bisognerà valutare dopo un’accurata anamnesi con visita ed espletamento dei relativi esami microbiologici e diagnostici lo stadio della patologia.
Prostatite batterica acuta (stadio 1)
Comincerò a parlare dallo stadio I, e cioe’ della PROSTATITE BATTERICA ACUTA (classificazioni delle sindromi prostatiche secondo NIH)
Il Paziente in questo caso accusa una sintomatologia caratterizzata da qualche giorno, da febbre elevata, brividi, dolore perineale, scrotale, lombalgie, minzioni imperiose, dolorose e continue.
TRATTAMENTO:
Dopo aver eseguito la relativa Visita Urologica con esplorazione rettale, per palpare e valutare lo stato del parenchima della ghiandola prostatica, che nella maggior parte delle volte, si sentirà calda, soffice e molto dolente alla palpazione, si richiederanno gli esami microbiologici ed esami diagnostici. Individuato l’agente infettante si procederà in base all’antibiogramma richiesto, a prescrivere la molecola farmacologica antibiotica più idonea per debellare l’infezione, per un ciclo di almeno 15 giorni (con preferenza verso i Chinolonici) che da ultimi studi si è visto che riescono, anche se con molta fatica, a superare la capsula prostatica con alta penetrabilità della ghiandola prostatica (levofloxacina e ciprofloxacina) come specificato nella rivista internazionale (internatiol Journal of Antimicrobial Agents, August 2008), a seguire con la classe dei Sulfamidi e Macrolidi.
Inoltre sono solito associare un farmaco della classe alfa-litico in modo di aiutare il Paziente nella minzione (completo svuotamento vescicale) ed un cortisonico. I farmaci alfa-litici potrebbero dare temporaneamente una eiaculazione retrograda. Si potranno somministrare anche dei decongestionanti di origine naturale (vedere link relativo alla dieta)
La prostatite acuta risulterà debellata, dal punto di vista infiammatorio, se il dosaggio dell’interleuchina 8, nel liquido seminale, avrà valori nella norma. (31,2 pg/mL in relazione al Kit utilizzato)
Terapie relative alla Prostatite Cronica batterica
In questo Stadio purtroppo si trovano molti pazienti che presentano una vera e propria infezione della ghiandola prostatica e delle vescicole seminali. (Non mi soffermo a ripetere la sintomatologia che di solito accusano perché già specificata nelle pagine precedenti).
Da vari Studi si evidenzia che i batteri nella maggior parte responsabili sono : Escherichia Coli (gram-negativo) -–Enterococcus faecalis (gram-positivo) – Staphylococcus epidermidis (gram-positivo) ma si possono anche trovare : Ureaplasma urealyticum – Chlamidia trachomatis – Micoplasmi. In questi soggetti inoltre come gia’ detto nelle pagine precedenti, si valuterà nel liquido seminale il dosaggio dell’interleuchina 8, che risultando molto elevato confermerà la patologia.
TRATTAMENTO:
Dopo aver fatto eseguire al paziente i vari esami microbiologici mirati ed individuato dunque l’agente batterico o gli agenti batterici, il ciclo terapeutico a base di antibiotici, dovrà avere una durata molto più lunga intorno ai 30 gg. associato anche in questo caso, con farmaci alfa-litici, antibiotici, antiinfiammatori locali, prodotti multivitaminici orali, fermenti lattici e decongestionanti della ghiandola prostatica di origine naturale quali :
a) l’Estratto di Cranwberry ;
b) la Serenoa repens ;
c) l’Uva Ursina ;
d) la Vitamina E ;
e) la Vitamina D ;
f) la Vitamina C ;
g) Lo Zinco ed il Selenio ;
h) Il Tè Verde;
i) Il Licopene
Logicamente dopo vari cicli di terapie antibiotiche e varie ricadute accompagnate da sintomatologia caratterizzata da dolore pelvico, disturbi minzionali importanti, disturbi della sfera sessuale, stato di ansia con iniziale depressione, si procederà ad attuare una terapia più invasiva consistente nell’infiltrazione prostatica eco-guidata.
Terapie relative alla Prostatite Cronica abatterica
DOLORE PELVICO CRONICO
Appartengono a questa categoria i Pazienti CHE PRESENTANO DISTURBI DEL PAVIMENTO PELVICO, CON RELATIVI SPASMI DELLA MUSCOLATURA (muscoli elevatori del’ano); rappresentano la categoria più bassa come numero di Pazienti ed incidenza: l’alterazione fisiopatologia comune viene causata da un ipertono volontario o da un mancato rilasciamento dei muscoli del pavimento pelvico.
Tale situazione può alterare sia la fase del riempimento vescicale che quella relativa allo svuotamento vescicale. (ipertono o mancato rilasciamento dello sfintere uretrale esterno) inibizione del riflesso della minzione ed in fase minzionale si potrà avere un flusso ridotto. Tale situazione è verificabile all’esame obiettivo del Paziente e precisamente nel corso dell’esplorazione-digito-rettale; lateralmente, si apprezzerà un ipertono dei muscoli elevatori dell’ano ed alla digito-pressione, il Paziente di conseguenza, avvertirà un dolore molto intenso, ma solamente da un lato. I punti di tali muscoli che alla digito pressione scatenano un forte dolore anche nelle zone contigue, ad esempio nell’ano, vengono denominati TRIGGER POINTS.
TRATTAMENTO:
In questa Sindrome sono varie le forme di trattamento:
a) Stile di vita e Alimentazione corretta (vedi link dieta e stile di vita) ;
b) Terapia farmacologia, basata su miorilassanti, antidolorifici, antidepressivi non ipnotici, alfa-litici :
c) Riabilitazione del piano perineale e rilasciamento del pavimento pelvico:
d) Terapia manuale (massaggio di Thiele) e conoscenza del protocollo di Stanford con rilasciamento e desensibilizzazione dei trigger point ;
e) Elettrostimolazione e neuromodulazioni non invasive ;
f) L’agopuntura ;
g) Iniezioni di tossina botulinica nei muscoli coinvolti ;
h) Impianto di un neuromodulatore sacrale.